martedì 27 dicembre 2011

Uno dei due farà la figura del pirla




L'Italia ce la farà a uscire dal tunnel della crisi, usando l'arma vincente della coesione sociale e nazionale.
Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, 24 dicembre 2011.

Il rischio è quello di ritrovarci negli anni '30 come durante la grande depressione che colpì il mondo prima della guerra. Nessuna economia al mondo, sia dei paesi a basso reddito, dei mercati emergenti a medio reddito, o delle economie super-avanzate sarà immune dalla crisi, che non si sta solo sviluppando, ma è in escalation.
Christine Lagarde, presidente del Fondo Monetario Internazionale, 24 dicembre 2011.

Uno dei due farà la figura del pirla e non è difficile immaginare chi.
Sta per scoppiare la più immensa bolla finanziaria della storia e, in Italia, la più provinciale ed egocentrica tra le potenze economiche, sembra quasi che il problema sia unicamente italiano, anche a causa della monotonia delle esternazioni della coppia Monti-Napolitano. Una coppia tanto antiquata da credere ancora che i salassi possano curare i pazienti, quando persino Olivier Blanchard, il capo economista al FMI – un’istituzione più volte accusata di stritolare le economie per favorire regimi finanziari oligopolistici (anche da un premio Nobel come Stiglitz) – constata che i programmi di austerità sono controproducenti:
Non è forse tipico degli strozzini prestare a chi non si può permettere di restituire per poi spolpare il debitore insolvente, non lasciandogli neanche le lacrime da piangere? E non è forse quello che sta succedendo, a colpi di austerità e salassi?
Intanto il prezzo del petrolio cresce, il mercato dei derivati si espande ed è più tossico che mai, gli indebitamenti si gonfiano, la crescita ristagna, la disoccupazione aumenta (anche negli Stati Uniti, solo che lì le statistiche non includono i milioni di americani che hanno gettato la spugna e perciò sono stati espulsi dal dato riguardante la forza lavoro), gli investitori abbandonano i mercati borsistici, la Cina non esporta più e sta per affrontare l’esplosione della sua bolla speculativa, Francia, Belgio, Italia, Spagna, Irlanda, Slovenia e Cipro stanno per subire un abbassamento del rating.
Solo Napolitano potrebbe pensare che tutto andrà bene.
I consumatori italiani sembrano più lucidi del loro presidente:
Gli economisti italiani sembrano più lucidi del loro primo ministro:
Chi non è avulso dalla realtà sa che siamo messi peggio che nel 2008, l’anno dell’inizio dell’attuale Crisi:
E che sono ancora gli stessi che fanno girare la giostra, senza lasciarci scendere:
Non è dunque per caso che la Banca Centrale Europea ha pensato bene di fare l’ennesimo favore alle banche, che potranno prendere a prestito dalla BCE ad un ridicolo tasso dell’1% e prestare agli stati ad un interesse del 6%. «Il rischio di credito per le banche è pressoché nullo», ha detto l'economista Luigi Zingales. «Se il Tesoro italiano dovesse dichiarare bancarotta, le banche sono insolventi in ogni caso, quindi il rischio aggiuntivo se lo prende la Bce. Si tratta di un regalo tanto enorme che vorrei anche io essere una banca»:
Babbo Natale non è mai stato così generoso! E conviene a tutti: ai narcotrafficanti (BCE), ai pusher (banche e politici), ai cittadini che per qualche tempo ancora potranno negare di essere dei tossicodipendenti:

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