giovedì 15 dicembre 2011

No all'abolizione delle province - L'esempio greco



Condivido punto per punto le considerazioni di Paolo Hutter (lettera a Repubblica, 15 dicembre 2011) sulla questione dell’ipotetica abolizione delle province italiane:
“La manovra del Governo conto le Province crea più problemi di quelli che risolve e si sta impantanando a causa delle sue inevitabili contraddizioni legislative e costituzionali. Ma come si fa a pensare di abolire un’istituzione storica come quella delle Province tramite un decreto economico? Per risparmiare pochi milioni, poi.
In tutti i paesi europei c’è un’istituzione geograficamente intermedia tra Regioni e Comuni e persino la Grecia per risparmiare “sui costi della politica” ha ridotto il numero delle Regioni, Province e Comuni tramite accorpamenti ma non si è sognata di abolirle. Le Province soffrono di mancanza di poteri e di altri mali, sono anche diventate un po’ troppe, ma sono mediamente la dimensione geografica ideale per politiche territoriali e ambientali moderne. E, comunque la si pensi in proposito, non si possono abolire né svuotare senza un confronto pacato, razionale ed approfondito, lontano da linciaggi”. 

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