venerdì 18 novembre 2011

Previsioni di Jacques Attali per il 2012




Jacques Attali, http://it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Attali, che nel 2006 aveva correttamente previsto una crisi globale più grave di quella del 1929, ci avvisa dell’incombente catastrofe (e sceglie una data interessante per farlo: 11 settembre 2011):
Sta per arrivare un doppio choc ed è tempo di prepararsi. Doppio perché riguarda la crisi bancaria e le finanze pubbliche. Sarà qui tra breve e nessuno ci ragiona sopra, come se bastasse non pensarci per scongiurarlo. Ecco come si svilupperà: la Grecia non dispone più degli strumenti per finanziare il suo deficit, smetterà di appianare i suoi debiti, una parte delle pensioni e dei salari pubblici. Tutte le banche che hanno prestato denaro alla Grecia e le aziende che le hanno venduto armi e prodotti di prima necessità subiranno perdite. Eppure la Grecia non uscirà dall’eurozona, perché nessun trattato la costringe a farlo o lo rende persino possibile; nessuno può obbligare i Greci a convertire gli euro che possiedono in dracme di minor valore. Nessun salvataggio della Grecia con le magre risorse del fondo europeo di stabilizzazione. Non si creeranno Eurobond perché ciò avrebbe senso solo all’interno di un sistema fiscale europeo e di un controllo europeo dei deficit nazionali, per evitare abusi. In mancanza di strumenti finanziari adeguati, le altre nazioni europee abbandoneranno la Grecia al suo destino. I mercati, ossia in pratica i creditori asiatici e del medio oriente, si preoccuperanno per questo abbandono e aumenteranno il costo dei prestiti a Portogallo, Spagna ed Italia. La crisi investirà la Francia, quando ci renderemo conto che la sua situazione finanziaria è persino peggiore di quella italiana (il cui budget, fatta esclusione per l’impegno di debito – “Ammontare di capitale e interesse che viene pagato, solitamente su base annuale, in cambio di un finanziamento, sia che sia un mutuo ipotecario che un titolo obbligazionario” – registra un’eccedenza, a differenza della Francia) e che le sue banche e compagnie di assicurazioni sono oberate dalla gran parte del debito pubblico dei paesi minori e detengono ancora massicce quantità di titoli tossici, che ora sono privi di qualunque valore. Per evitare il collasso di queste banche, cercheremo azionariato pubblico o privato. Invano, perché per le sole banche francesi sarebbe necessario l’equivalente del 7% del prodotto interno lordo francese. Presa dal panico, la banca centrale europea acconsentirà ad un massiccio finanziamento di queste banche, ricadendo nella prassi di risolvere un problema di insolvenza attraverso la creazione di nuova liquidità. Scioccati da questo lassismo, la Germania uscirà dall’euro, creando un euro+, com’era già da tempo nei piani e che, stando ad una banca svizzera [immagino si riferisca a questo documento:
costerà a ciascun cittadino tedesco dai 6 agli 8mila euro il primo anno, e poi 3500-4500 euro all’anno. L’implosione dell’euro svelerà ai mercati che le banche anglosassoni non sono messe meglio, perché anch’esse non si sono liberate dei titoli tossici e perché la bolla immobiliare è al termine e non può più nascondere la realtà. A quel punto seguiranno il collasso del sistema finanziario europeo, una grande depressione, disoccupazione generalizzata e alla fine persino la messa in discussione della democrazia.
FONTE:

Attali ha scritto “Demain, qui gouvernera le monde?” (2011), in cui delinea lo scenario di una confederazione planetaria democratica: “questo tipo di governo esisterà un giorno. Dopo un disastro, o al posto di un disastro. Occorre pensarci urgentemente, prima che sia troppo tardi. È tempo di organizzare degli stati generali planetari”.
Ecco alcune sue recenti interviste (in francese). Mia sintesi per sommi capi in italiano:
Il mercato è globale ma la democrazia non lo è – la crisi ha creato ripiegamenti identitari e xenofobi – serve una struttura europea più forte – tutte le organizzazioni mondiali (incluso il fondo monetario internazionale) vanno messe sotto il controllo dell’assemblea delle Nazioni Unite – unica maniera per far pesare le opinioni di paesi in ascesa e non solo quelle dei soliti noti e per governare le grandi crisi come l’incidente nucleare giapponese – un’altra catastrofe paragonabile a quelle del ventesimo secolo è possibile se continuiamo ad essere così narcisisti, autistici ed incuranti.
Servono regole del diritto mondiale non dettate da una plutocrazia – basta con la NATO strumento degli USA, NATO strumento dell’ONU e basta ipocrisie con le guerre a metà: se è una guerra la si chiama guerra. Se si fa una guerra è per vincerla e va votata in Parlamento. Serve una polizia mondiale, prigioni mondiali, ecc. – è a favore della guerra in Libia e dell’intervento in Costa d’Avorio – Obama, dopo Wilson, è il presidente americano più intelligente, colto e sofisticato e quel che dice va preso sul serio, ad esempio quando ammette che gli USA non hanno più i mezzi né l’intenzione di governare il mondo e cercano di condividere questo ruolo con le altre democrazie – dal monocentrismo al policentrismo, perché i problemi sono troppo immensi – governo mondiale per prevenire un’esperienza come quella del Novecento, quando il rifiuto della mondializzazione ed il processo di demondializzazione hanno portato alla Grande Guerra prima ed al nazismo e comunismo poi. Attali afferma che siamo in una fase molto simile a quella a cavallo dell’Ottocento e Novecento: enorme espansione dei traffici, forte sviluppo tecnologico, terrorismo, crisi finanziaria, protezionismo, ecc. – siamo sull’orlo di un altro conflitto mondiale e del caos – la questione è se l’unione planetaria si farà al posto di una guerra o dopo una guerra: come la società delle nazioni proposta prima della grande guerra ma nata dopo, o l’unione europea, proposta prima della seconda guerra mondiale ma nata dopo – “è evidente che ci sarà un governo mondiale, si tratta solo di capire se avverrà al posto di una catastrofe o in seguito ad una catastrofe”.
Ci sono molti trattati e molte istituzioni ma sono caotiche. La prima cosa da fare sarà quella di raggruppare in un unico codice mondiale tutti i testi esistenti – ci avviciniamo ogni giorno di più ad un massiccio crack obbligazionario perché i debiti pubblici si accumulano e se ci sarà una nuova crisi bancaria, gli stati non potranno più giocare il jolly del debito pubblico, perché sono troppo indebitati – la soluzione è porre in atto un vero sistema monetario internazionale, solido ed organizzato, in modo tale che le banche facciano solo il loro mestiere ed aumentino la copertura dei fondi propri. Ma succederà solo dopo un’altra crisi.
Governo mondiale sarà totale perché i problemi (disoccupazione, crisi ecologica) sono globali e l’umanità è una totalità – ma non sarà totalitario (non dovrà essere per forza totalitario). Dobbiamo dimostrare di essere capaci di creare delle istituzioni totali democratiche perché altrimenti saranno totalitarie e la barbarie farà il suo ritorno – in questo sistema futuro il presidente francese dovrà diventare un garante dei diritti umani “perché questi saranno fortemente minacciati nell’avvenire”.
Siamo diventati tutti dei vicini e questo è un movimento irreversibile – ogni catastrofe si verifica a causa della mancanza di regole mondiali – se non ci mobilitiamo nel senso di un governo mondiale tornerà una fase di oscurantismo – la storia non si ripete nella stessa maniera e questa volta sarebbe peggio – in questa fase della storia mondiale tutti i germi del fascismo e del totalitarismo sono presenti – c’è un chiaro pericolo che la gente si appelli all’uomo forte e nessuno, all’inizio del secolo scorso, si aspettava che entro vent’anni l’Europa sarebbe stata coperta di dittature – i germi sono già qui tra noi e il rischio di una dittatura si contrasta solo con l’apertura all’altro, l’altruismo, l’interesse nei confronti del prossimo – stati generali del mondo necessari per far capire alla gente che il governo mondiale non è un complotto plutocratico – al momento siamo su un aereo (il pianeta Terra) che è senza pilota e senza cabina di pilotaggio – a ciò si può rimediare in ventiquattr’ore fondendo il fondo monetario internazionale, il consiglio di sicurezza dell’ONU e il G20: il potere di questo direttorio dovrà essere controbilanciato dall’assemblea generale delle nazioni unite (un parlamento mondiale).

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