mercoledì 19 ottobre 2011

Contro i miti vegani




PREAMBOLO: Tutto questo senza nulla togliere alla necessità di ridurre lo spreco di cibo, ridurre la sofferenza che causiamo ad animali e piante, migliorare drasticamente le condizioni di vita degli animali da allevamento, invertire i trend demografici umani e promuovere un modello di esistenza il più possibile ecosostenibile e socialmente equo.

Gli esseri umani sono evolutivamente adattati alla condizione di animali onnivori. Ciò non esclude che in futuro possano evolvere verso l'erbivorità, nel corso di molti millenni (salvo interventi di ingegneria genetica). Resta il fatto che, per il momento, un regime alimentare vegano/vegetariano, in quanto non onnivoro, è innaturale e nocivo per loro. La scelta di escludere categoricamente la carne è espressione di fanatismo non informato (es. quanti vegani sanno che il nostro cervello è fatto in gran parte di colesterolo e che il nostro corpo produce colesterolo perché è indispensabile per il funzionamento del cervello, per le sinapsi? Quanti sanno che i carboidrati sono zuccheri e gli zuccheri non fanno bene al corpo? E quanti sanno che le statine, per abbassare il colesterolo, sono il maggior business delle case farmaceutiche?)

Certamente i nostri antenati non mangiavano solo carne, tant'è che li chiamiamo cacciatori-raccoglitori. In quel modo riuscivano a mettere assieme la giusta quantità di Omega-3 e Omega-6, che sono definiti “grassi essenziali” proprio perché ci aiutano a PENSARE e a sostenere il SISTEMA IMMUNITARIO.

Gómez-Pinilla et al. Brain foods: the effects of nutrients on brain function.

Nature Reviews Neuroscience, 2008; 9 (7): 568 DOI: 10.1038/nrn2421.


Si parla di interi popoli vegetariani: come i Tamil responsabili dei peggiori massacri del subcontinente indiano? O come gli Hunza, che erano cacciatori ed allevatori e vegetariani solo in estate per non consumare il prezioso bestiame, mentre nel resto dell'anno si attenevano ad una dieta ricca di grassi?

Decine di studi comparati sulla salute di popoli che mangiano soprattutto carne (es. Masai) e popoli che limitano al minimo il consumo di carne. Molti sono riportati qui:


Non è importante che uno condivida o meno la tesi del medico in questione (in basso, nella pagina amazon, sono listati tanti altri libri che confermano quanto lui scrive). Quel che importa è che uno si prenda la briga di andare a controllare gli studi che cita. Sono tutti accessibili (ma in inglese).

Altri qui, assieme ad una disamina delle dinamiche fisico-chimiche di uno che sa di cosa sta parlando:


I dati sperimentali NON confermano le tesi dei vegetariani/vegani e consigliano invece di alternare tacchino/pollo e pesce alla verdura, facend un uso limitato della frutta più ricca di fruttosio, che fa male.

Qui si spiega perché l'allevamento sia più sostenibile dell'agricoltura, per il semplice fatto che la superficie utilizzabile per la pastorizia è enormemente più vasta di quella coltivabile (per non parlare degli oceani: ma lì ci sarebbe da introdurre la variabile alghe):


Ma questo è il libro da leggere per smettere di credere ai miti della sostenibilità dell'agricoltura. Dati alla mano, è invece vero il contrario: l'agricoltura intensiva sta distruggendo il nostro pianeta e quindi la scelta vegetariana è suicida (per l'intera nostra specie e tutte le specie che popolano questo pianeta):


I cacciatori-raccoglitori non hanno/avevano bisogno di dentisti e gastroenterologi e, con il passaggio dalla caccia e raccolta all'agricoltura i nostri corpi si sono ingraciliti e i crani si sono rimpiccioliti del 10%:


mentre, in precedenza, nel corso del nostro processo evolutivo, si erano sempre accresciuti. Nella storia evolutiva umana all'aumento della capacità cranica corrisponde un avvicinamento allo stadio Sapiens (che a me, onestamente, non fa schifo neanche un po', ma se qualcuno preferisce vivere da scimpanzé può farsi lobotomizzare):

*A. africanus* - *H. habilis*: + 183 cc

*H. habilis* - *H. ergaster*: + 205

*H. ergaster* - *H. erectus*: + 162

*H. erectus* - H. heidelbergensis*: + 112

*H. heidelbergensis* - *H. sapiens* arcaico: + 185

*H. sapiens* arcaico - *H. neanderthalensis*: + 91

*H. neanderthalensis* - *H. sapiens* moderno: + 95

Passaggio all'agricoltura di Homo Sapiens, prima contrazione nella storia evolutiva umana: – 10%

Intolleranze alimentari: ecco un'ottima indicazione di quel che siamo evolutivamente abituati a mangiare e quel che invece ci irrita: lattosio, glutine, fruttosio, sorbitolo.

Poi ci sono le difese naturali delle piante, che non potendo scappare si tutelano in altro modo (es. saponine, lectine, tannini, fitati). Ci danneggiano in varie maniere, anche impedendo l'assorbimento dei nutrienti (perciò sprechiamo quel che mangiamo), che è quello meno doloroso ma forse più devastante, nel lungo termine.

Ecco gli effetti delle lectine (soia): “danni organi interni: ipertrofia pancreas, fegato, atrofia timo, muscoli”.


La soia contiene anche saponina:


Nel link qui sopra c’è davvero quasi tutto quel che c’è da sapere.

Curioso che la soia, che è estremamente tossica, sia pubblicizzata come un alimento fondamentale, la base della dieta vegetariana/vegana, no? Come mai? Chi ha interesse ad avvelenare milioni di persone? Chi ha interesse a minimizzarne gli effetti?

I nostri cervelli si adattano in modo relativamente rapido, i nostri organismi no:

“Non ci siamo evoluti per migliaia di anni consumando farine e zuccheri. Questi alimenti ci sono ancora "estranei". Non voglio dire che non dobbiamo mangiarne, contesto solo il fatto che debbano avere un posto preminente nella nostra dieta”.


Questo è quel che scrive Jared Diamond [http://it.wikipedia.org/wiki/Jared_Diamond.] sulla pessima idea di introdurre l’agricoltura e sui vantaggi del regime alimentare dei cacciatori-raccoglitori:



Approfondimenti qui:

Buon senso antropologico:

1. il giainismo (che è la religione prediletta dalla borghesia benestante indiana ed è vegano) non ha reso la società indiana né più equa né più ecologicamente sostenibile, pur avendo avuto tutto il tempo per farlo;

2. il rapporto tra le culture sciamaniche e la natura era impostato nei termini giainisti? Assolutamente no! Queste culture erano più distanti dalla natura rispetto alla borghesia benestante indiana, che forma lo zoccolo duro del giainismo? Decisamente no, è anzi vero il contrario. Allora perché dovrei credere più al gianismo che al buon senso elaborato nel corso del 99% della storia umana (homo sapiens) ad ogni latitudine? L'intera umanità, pre-industriale, industriale e post-industriale - 30mila anni di esperienza ricostruibile (e chissà quanti anni prima), miliardi di persone - ha sbagliato e solo i vegani hanno capito tutto. Le popolazioni “primitive”, così incredibilmente rispettose della natura, così profondamente immerse nel ecocosmo, non erano vegane e consideravano il cibo animale, come tutto il resto del cibo, come un dono della Madre Terra da rispettare.

3. L'intera natura è sbagliata - visto che NON segue questi stessi principi. Gli animali non sono benevoli nei confronti degli altri animali: li divorano vivi. Sono gli umani che si mobilitano a centinaia per salvare una singola vita umana. In un disastro naturale in generale un cane non salverà la vita di una volpe o di un ratto, mentre invece una dozzine di persone potrebbero attivarsi per salvare un cane che guaisce sotto le macerie e, se non ci sono centinaia di persone da salvare, anche la volpe ferita sarà soccorsa da un veterinario.

4. ha senso pensare che gli animali carnivori siano cattivi e quelli erbivori siano buoni o è la proiezione delle nostre peculiari credenze etiche?

5. l’allevamento intensivo è un orrore. Punto. Ma perché i vegani non si chiedono quali siano le conseguenze delle coltivazioni intensive? Quante dighe e bacini artificiali? Quanti fiumi imbrigliati e canali scavati? Quante paludi drenate, foreste tagliate e quante praterie seminate? Quanto terreno impoverito e poi contaminato per sfruttarlo fino all’isterilimento? Quanti ecosistemi distrutti? Quante specie animali scacciate o estinte perché nocive alle colture o alle comunità di contadini? Quante monocolture? Quanta violenza, imperialismo, militarismo, gerarchizzazione, classismo e malattie? L'agribusiness è tanto potente e lobbistico quanto il business dell'allevamento.Perché questo culto dell’agricoltura se studiosi di calibro come Colin Tudge e Jared Diamond la considerano una piaga e non una benedizione? La vita è un ciclo, l’agricoltura ha interrotto questo ciclo, l’allevamento no: una mucca è una macchina perfetta che, vivendo, trasforma la cellulosa in energia vitale per una miriade di esseri viventi, inclusa l’erba che mangia. Dunque l’erba è al servizio della mucca e la mucca è al servizio dell’erba. Non vi è una relazione di dominazione e subordinazione univoca. L’allevamento intensivo, l’agricoltura intensiva ed il seppellimento o incenerimento in urne hanno interrotto questo ciclo virtuoso che i Maya chiamano kas-limaal, o reciproco indebitamento, l’idea che tutto ciò che esiste esiste in virtù e per l’azione di tutto il resto. I nostri corpi, alla fine, daranno vita ai batteri: nessuno esce vivo ed imperante da questo mondo.

Ogni organismo lotta per vivere e questo slancio vitale, nelle piante, è misurato elettromagneticamente. Quando arriva il momento del raccolto interrompiamo le loro vite e non possono neppure cercare di scappare da noi. Bisogna prendere la vita altrui per poter vivere e questo non può avvenire in altro modo che violentemente: questa è la legge di questo mondo e nessuna ipocrisia e conveniente rimozione potrà cancellare questo stato di cose. L’unica nostra scelta in materia è se farlo nella più completa indifferenza, come se fosse un’azione meccanica, priva di un qualunque significato, oppure se farlo devotamente, magari pregando con gratitudine prima del pasto, come si faceva un tempo, ringraziando l’animale o la pianta che si consuma, non solo Dio, il legame fisico e spirituale che ci unisce.

6. Gesù mangiava pesce, Socrate mangiava carne, Pitagora consigliava ai suoi atleti di mangiare carne e compiva sacrifici di animali [“Soggiornando lì per qualche mese, egli fece allenare l'atleta di Samo Eurimene, il quale, grazie ai saggi consigli di Pitagora, benché fosse di corporatura piccola, riuscì a sconfiggere molti avversari più grandi e vinse nelle Olimpiadi. Difatti mentre gli altri atleti continuarono a cibarsi di formaggio e fichi, secondo l’antico costume, Eurimene per primo mangiò, dietro consiglio di Pitagora, una certa quantità di carne ogni giorno, rafforzando il proprio corpo”. [Porfirio, “Vita di Pitagora”], il Buddha mangiava carne, Gandhi era onnivoro, tutti gli sciamani della storia hanno mangiato e mangiano carne. Nessuno, fino all'avvento del veganismo, che riguarda una minuscola percentuale delle prospere società occidentali, ha mai pensato che ci fosse nulla di sbagliato in questo.

7. Leonardo da Vinci vegano/vegetariano?

"nelle circa 13.000 pagine che Leonardo ci ha lasciato tra codici e manoscritti non vi è alcuna traccia di ricette o prescrizioni di cucina".

[Da "Leonardo da Vinci e la cucina rinascimentale. Scenografia, invenzioni, ricette" di Sandro Masci].

8. Adolf Hitler e Richard Wagner (protonazista: paladino della razza ariana, antisemita, contrario al mescolamento tra le razze) erano vegani.

Saint-Just, uno degli artefici del Terrore francese del 1793 rifiutava di far mangiare carne ai bambini fino al compimento dei sedici anni e sognava una nazione vegetariana.

9. per il 99% della storia umana la nostra dieta si componeva principalmente di carne (anche insetti), pesce e uova. Queste sono prove archeologiche e paleontologiche documentate. Abbiamo occhi frontali, articolazioni e dentatura che ci rendono adatti alla caccia e questo è il frutto della selezione naturale, che ci piaccia o no. Infine la flora batterica intestinale è lì apposta per proteggere l'intestino.

10. Umberto Veronesi sostiene la scelta vegetariana per la prevenzione del cancro.Peraltro i suoi colleghi di Harvard, in uno dei maggiori studi comparativi mai eseguiti su questo tema hanno raggiunto conclusioni esattamente opposte alle sue
Umberto Veronesi è anche lo stesso che ha dichiarato pubblicamente che l'inquinamento non è un grosso problema se messo a confronto con l'alimentazione sbagliata (!!!!). Forse perché chi finanzia le sue ricerche è anche un grosso produttore di pesticidi? Veronesi è a favore degli OGM, nonostante la loro documentata pericolosità per l'ambiente e per noi http://natureinstitute.org/nontarget/report_class.php [qui un archivio di dati scientifici a riprova della loro pericolosità]. è un oncologo in favore del nucleare (!!!!!!!!!). Citarlo a sostegno del vegetarianesimo non è la più lucida delle decisioni.

11. cacciatori-raccoglitori molto meno affetti da carie. Ricerche sulla divisione del lavoro tra maschi e femmine nelle società tradizionali mostrano che la maggior frequenza delle carie tra le donne era dovuta alla diversa dieta. Dieta femminile molto più ricca di carboidrati: “Sex differences in caries rates require explanations of differences in diet, activity, behaviour or other gender-based causes. Lukacs (1996) proposed that sex differences in dental caries frequencies in a South Asian skeletal sample were the result of differences in diet and, by extension, a division of labour. The greater caries frequency in females occurred because they were more closely associated with agricultural products and consequently ate more carbohydrates than males. Males, by comparison, were more closely associated with wild and domesticated protein sources and thus ate more protein than females” [from Bioarchaeology of Southeast Asia, edited by Marc Oxenham and Nancy Tayles].

1 commento:

Elettra ha detto...

Finalmente su questo argomento leggo qualcosa di sensato! Approfondito e accurato, bellissimo post, ma è come parlare di comune buon senso ai fondamentalisti di una religione: vegan è il dogma del nuovo millennio.